tag:blogger.com,1999:blog-87033205280688959822024-03-19T10:25:37.514+01:00Blog Ippogrifo ImolaAssociazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.comBlogger115125tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-83593164464629105512022-09-23T14:52:00.000+02:002022-09-23T14:52:16.985+02:00Grate vi fummo per il tempo andato (di Luciano Poli )<h4 style="text-align: center;">Omaggio alla regina Elisabetta II</h4><div><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxTORUQbsufcmnWm7G_0s13wMB6izCKFgrHfDJoFuDCFNnGUmE4JOfJfvOrkzDpMPQSsa5RLWc0SLPypaCPFrPaklt9iTPUuSKPuEwbLJADbRn9MqEstPCOMI3QW4xq_TWitrUYDxxqMqpqJILaDc9X3nNP4ecTQprgKW0RJjIJ3DqnOdrYQ4duhgW/s1122/IMG-20220909-WA0002.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1122" data-original-width="980" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxTORUQbsufcmnWm7G_0s13wMB6izCKFgrHfDJoFuDCFNnGUmE4JOfJfvOrkzDpMPQSsa5RLWc0SLPypaCPFrPaklt9iTPUuSKPuEwbLJADbRn9MqEstPCOMI3QW4xq_TWitrUYDxxqMqpqJILaDc9X3nNP4ecTQprgKW0RJjIJ3DqnOdrYQ4duhgW/w616-h640/IMG-20220909-WA0002.jpg" width="500" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Crediti Foto (<i>Luciano Poli©</i>)</td></tr></tbody></table><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com140026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-58778322610254427262022-05-14T00:26:00.004+02:002022-05-14T00:26:55.285+02:00Resa a me stessa (di Paola de Simone)Dal <a href="https://strumenti.dantebus.com/contest/artwork/135291" target="_blank">Concorso Nazionale di Poesia "Dantebus" - IV Edizione</a><div><br /></div><div><h3 style="text-align: center;">"Resa a me stessa"</h3>Irretita dalla paura di perdere il controllo,<br /> quante unghie ho spezzato<br />per aggrapparmi alle rocce<br />che mi hanno graffiato i fianchi,<br />solcato il dorso! <br /><br />Poi un severo boato...<br />ho tossito per la polvere delle mie illusioni,<br />ho camminato tra le schegge delle mie certezze,<br />scansando sagome accartocciate,<br />pestando macerie di fumanti beni materiali. <br /><br />Nel silenzio denso,<br />seduta su una duna,<br />ho ritrovato il mio ego agonizzante,<br />fatto a pezzi.<br />Con un sussurro ci siamo abbracciati.<br /><br />Ho sfogliato la schiena,<br />staccando le croste dei condizionamenti e delle influenze,<br />stirando le pieghe delle mie tendenze,<br />levando via finanche l'idea di passato.<br />Un'esplosione è sempre anche un'implosione...<br />sembra che ci spezzi le gambe,<br />ma in realtà è un sacro inchino dello Spirito alla Vita. <br /><br />E quando si smette di lottare,<br />la resa diventa un'arena su cui distendersi.<br />Ed è qui che, chiudendo gli occhi,<br />li ho aperti davvero. <br /><br />Respirando il mare di infinite possibilità<br />e abbandonandomi al centro della corrente,<br />sento tutto il mio potere,<br />che mi riconduce a casa.<div><br /></div><div style="text-align: right;"><i><a href="https://www.facebook.com/paola.desimone.96" target="_blank">Paola de Simone</a></i></div></div><div style="text-align: right;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicxE-M4RKdHyCTxwL3h1YIps1iU0ZpRuTtoNLP7liZwyqwPYbIjRFlQZndS1VDg_2xydSmXpVwnUxhxUkmfv283fcJxRKZ_LBTKqYSnmUaR6hbQfffXP33XWm0sVvEPGcl9bvBAuLTc1bPqr-1J9vw7q1v8PK-OsBACqm_Y5vbEK3CUUo3YArk83b7fw/s474/th-2810938728.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="266" data-original-width="474" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicxE-M4RKdHyCTxwL3h1YIps1iU0ZpRuTtoNLP7liZwyqwPYbIjRFlQZndS1VDg_2xydSmXpVwnUxhxUkmfv283fcJxRKZ_LBTKqYSnmUaR6hbQfffXP33XWm0sVvEPGcl9bvBAuLTc1bPqr-1J9vw7q1v8PK-OsBACqm_Y5vbEK3CUUo3YArk83b7fw/w400-h225/th-2810938728.png" width="400" /></a></div><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-13112591232720537822022-01-05T20:39:00.004+01:002022-01-05T20:39:48.131+01:00Riaperture (di Andrea Ricci)<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgiVWMRbo2k3qrMSmbSAeiIf4DkuzqRAztn_Jnl9Sn1fwbs7Sa6D0SfIap5svVXTISsZc_XEBVUGnqA0xfTt05LRVswKxjSP1QrNOsd9tAvQp5JCuIj0W3czUkFvuc_tDJCRMEQfv6DbbIRg_p9PktvqKxivSCjYQFZ4WOz7lgasX63e7AHe6Qj1bBe=s2560" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1141" data-original-width="2560" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgiVWMRbo2k3qrMSmbSAeiIf4DkuzqRAztn_Jnl9Sn1fwbs7Sa6D0SfIap5svVXTISsZc_XEBVUGnqA0xfTt05LRVswKxjSP1QrNOsd9tAvQp5JCuIj0W3czUkFvuc_tDJCRMEQfv6DbbIRg_p9PktvqKxivSCjYQFZ4WOz7lgasX63e7AHe6Qj1bBe=w554-h247" width="554" /></a></div><div style="text-align: left;"> </div><div style="text-align: left;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-ansi-language: IT;">La vita è un fiume in piena che scorre in equilibrio tra gioie e dolori, dove
spesso ad ogni periodo di spensieratezza, ne consegue uno di difficoltà. Ma la
pandemia è stata ed è tutt’ora più di ciò; il Covid ha allontanato ognuno di
noi da una quotidianità che ritenevamo intoccabile e che mai ci saremmo
aspettati potesse mutare in maniera così prepotente. Sono svariate le
sensazioni che abbiamo provato in questi ultimi tempi, ma più di questo, è interessante
riflettere su quello che, in futuro o nell’immediato presente, trarremo da
questo evento. Quale saranno le nostre reazioni all’avvicinarsi di una nuova
normalità? Per rispondere a questo quesito credo sia appropriato concentrarsi
sui piccoli particolari, partendo dalle basi e dalle cose all’apparenza più consuete
nelle nostre giornate. A tal riguardo, ritengo calzante un episodio risalente alle
prime riaperture.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-ansi-language: IT;">Era un pomeriggio soleggiato come tanti altri. La stagione invernale era ormai
agli sgoccioli e, con lei, si allontanavano mesi d’isolamento casalingo. Quel
giorno, per la prima volta dopo mesi, decisi di fare una camminata nel centro
cittadino. L’obiettivo era tra i più banali, ovvero quello di comprare qualche
pizzetta da mangiare come aperitivo, poco più tardi. Così, presi la macchina,
in compagnia della mia fidanzata, e guidai fino ai pressi del centro.
Parcheggiai e ci incamminammo per i vicoli imolesi. Mi guardai intorno, come se
fossi un turista attento nel cogliere ogni minimo dettaglio della città. Ben
presto un senso di disagio iniziò ad impossessarsi di me, un nodo mi si strinse
in gola e il mio cuore iniziò a battere ad una maggiore frequenza. Mi sentii
vulnerabile e strinsi più forte la mano della mia morosa. Non mi fermai. Non
volevo far notare quel mio momento di agorafobica insicurezza. Comprammo le
pizzette e ci sedemmo su una panchina vicina al negozio. Bastò uno sguardo con
la mia fidanzata per capire che quel momento di debolezza non colse solo me.
Presi tre lunghi respiri, quasi a voler liberarmi dell’ostilità della
situazione. L’angoscia lasciò progressivamente spazio ad una rinnovata
serenità. I muscoli del collo si rilassarono nuovamente ed un brivido
attraversò la mia schiena. Il senso di smarrimento tutt’a un tratto sparì e mi
resi conto dell’importanza di quella semplice passeggiata. Ci incamminammo
nuovamente e, con gli occhi sorridenti, rientrammo a casa.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-ansi-language: IT;"><o:p></o:p></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj3g-I_oeKR0QIYNW9cL3jMjKit5xgXQhRRTKnJHR8IJLOqp9mfAmghcSMKx-8sGfdpdEx-Grcak_JsVHiM3K4QS3dYewxD1qsR7nKIs9R42FB43jeSTunlZkAfwN5zNAX9WKIEIXVWGf_BeOxS6ysUPP8aFqcanJjvd7gFoSTMDpNKd473LGxrp7lC=s750" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="490" data-original-width="750" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj3g-I_oeKR0QIYNW9cL3jMjKit5xgXQhRRTKnJHR8IJLOqp9mfAmghcSMKx-8sGfdpdEx-Grcak_JsVHiM3K4QS3dYewxD1qsR7nKIs9R42FB43jeSTunlZkAfwN5zNAX9WKIEIXVWGf_BeOxS6ysUPP8aFqcanJjvd7gFoSTMDpNKd473LGxrp7lC=w200-h130" width="200" /></a></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-ansi-language: IT;">Così, ritornando alla domanda iniziale, credo che si ponga davanti ad
ognuno di noi una dicotomia. A me piace pensare alla pandemia come ad un momento
storico dal quale imparare qualcosa e non solo unicamente ad un ostacolo occorso
al nostro destino. Credo che il più grande insegnamento di questo periodo sia quindi
quello di non dare per scontate le piccole gioie quotidiane, delle quali le
nostre giornate son colme e le quali abbiamo la fortuna di condividere con qualcuno
al nostro fianco. La camminata in centro con la persona che si ama ne è un
esempio efficace, ma ne si possono individuare allo stesso modo tanti altri: un
caffè al bar con un collega, un pomeriggio al parco con gli amici, un pranzo di
festa con la nostra famiglia. Tutti quei momenti che rendono le nostre giornate
speciali, quasi senza accorgercene; quelle occasioni che sono il pane della
nostra vita, che dopo tanto tempo ci lasciano inizialmente impietriti, ma che poi
ci sciolgono in una radiosa felicità. Dall’altra parte, molti torneranno ad
avere la vita di sempre, dimenticando questo periodo o ricordandolo come una
lunga agonia, senza trarne alcun significato. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-ansi-language: IT;">È innegabile, la pandemia lascerà il segno. Sta ad ognuno di noi, però,
decidere quale. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span style="mso-ansi-language: IT;"><o:p> </o:p></span><i style="text-align: right;">Andrea Ricci</i></p><p class="MsoNormal" style="text-align: center;"></p></div><p></p>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com140026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-61490410771298061512021-12-26T21:10:00.001+01:002021-12-26T21:10:19.600+01:00- La storia del giovane col broncio - di Andrea Pagani (video)Testo originale di Andrea Pagani.<div style="text-align: right;"><span style="font-size: x-small;">Video creato da <a href="https://tizianogioiellieri.com/" target="_blank">Tiziano Gioiellieri</a></span></div><div style="text-align: right;"><br /></div>
<div style="text-align: center;"><iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/7izwQQ9WER4" title="YouTube video player" width="560"></iframe></div><div style="text-align: center;"><br /></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-74008266902598095192021-11-12T19:40:00.001+01:002021-11-12T19:40:04.061+01:00Tesoro mi si è allargata l'analisi logica (di Michele Castellari)<p style="text-align: center;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9_0vQPb1uV2lWhQSpQQtr9ADofvEawwlxEbmR3Uvvb77Z47cy0e0DYag0IvbUxImTVNGx1OZBWdx9Ks4JumcL0v7Dgi-ROgnTe7XQYy5xzX5wAZzYlmbj7EB4hUaJGjgb0kJJVUJke88/s1536/001.-Martineau.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1151" data-original-width="1536" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9_0vQPb1uV2lWhQSpQQtr9ADofvEawwlxEbmR3Uvvb77Z47cy0e0DYag0IvbUxImTVNGx1OZBWdx9Ks4JumcL0v7Dgi-ROgnTe7XQYy5xzX5wAZzYlmbj7EB4hUaJGjgb0kJJVUJke88/w400-h300/001.-Martineau.jpg" title="Robert Braithwaite Martineau, Kit’s Writing Lesson, 1852" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "Crimson Text", "Times New Roman", Times, serif; font-style: italic;"><span style="font-size: medium;">Robert Braithwaite Martineau, Kit’s Writing Lesson, 1852</span></span></td></tr></tbody></table><br /></p>Tesoro mi si è allargata l'analisi logica. Quando aiuto mio figlio nei compiti di italiano, mi accorgo di una cosa che ai miei tempi non esisteva, o forse fino a ieri viveva appartata nella soffitta dei ricordi come uno zio bislacco. La deflagrazione pulviscolare dei complementi. Ogni proselito grammaticale ha il suo tempietto politeista, ogni umoralità comunicativa la sua intestazione specialistica; esiste così il complemento di unione di origine di argomento di materia di qualità di età di pena di abbondanza di privazione di compagnia di maniera di allontanamento di paragone di peso di estensione di limitazione di distanza di colpa di stima di svantaggio di rapporto di esclamazione. L'esercizio astratto delle cosmogonie linguistiche pretende il possesso del cartellino di prenotazione, alla spossante ricerca dell'ufficio semantico di competenza.<br />I complementi di luogo si sono asciugati nei poveri movimenti cardinali di una carta antica, lasciando ad altri spin off sottosistemici la descrizione delle modalità di spostamento. Il complemento di specificazione, antico regnante di ogni altra concrezione enunciativa del "di chi di che cosa", ha perso terreno in favore degli irredentismi locali delle appartenenze, delle relazioni e delle capacità. Le scarne domande a cui il complemento rispondeva si sono nel frattempo frantumate in una pletora caotica di dilemmi e moventi, che sembrano aderire alla petulanza condominiale degli assemblearisti di sistema: dove ciascuno a turno ha una risposta peculiare, un'identità di settore e una collocazione di piano o di ascensore da presidiare a ogni costo.<br />Forse tutto ciò servirà a semplificare lo studio superiore del latino e del suo congegno annessionista, che accorperà le rifiniture regionali all'autorità consolare dei genitivi e dativi e, meglio ancora, a quella imperiale degli ablativi. O forse anche quella risulterà infine un'insufficiente riduzione, una riepilogazione fuori misura di fronte alle insopprimibili esigenze della modernità, la sua cacofonia decisionale, la fiera della vanità dei vani scale all'adunata assembleare del condominio Babele.<div><div style="text-align: right;">Credits: <i><a href="https://www.facebook.com/michele.castellari.12" target="_blank">Michele Castellari</a></i></div><p style="text-align: center;"><br /></p></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-65402664369468610722021-07-23T21:57:00.003+02:002021-07-23T21:57:29.012+02:00Rosso sangue (di Alessandra Scisciot) <p>Talvolta è quasi miracoloso trovare condizioni di tempo e di mare favorevoli per un’escursione, se hai pochi giorni a disposizione durante la tua vacanza.</p>Abbiamo tergiversato vari giorni della settimana per capire quando inserire la gita alle grotte di Capraia al tramonto. <br /><br />Maurizio, il capitano, lo vedevo titubante e pensieroso quando volevamo prenotarci per l’uscita in mare. Una titubanza che non comprendevo, in quanto davo per scontato che d’estate, un giorno o l’altro della settimana, saremmo riusciti finalmente a partire. Ho quindi dovuto mostrare chiaramente la mia determinazione, e chiedergli di tenerci un posto anche nei giorni successivi, qualora il tempo avesse impossibilitato l’uscita nella data fissata. <br /><br />Insomma, me la sono cercata a fatica questa gita, sfidando il tempo ballerino, diventato terso e apparentemente perfetto, ma ancora piuttosto ventoso e con il mare anche un po’ mosso. <br /><br />Ho fatto tanto mare nella mia vita, nella mia infanzia a Palinuro, in cui ho avuto la fortuna di essere portata a vedere le grandi grotte della costa del Cilento. Grotte viste per lo più di mattina, quando il sole era alto e i fondali erano turchesi e trasparenti. <br /><br />Ma tu Capraia, qui mi hai regalato qualcosa di sconosciuto. Siamo partiti alle sette precise di una sera di inizio agosto per vederti al tramonto, e abbiamo percorso la costa orientale fino alla punta della Teglia con mare piatto e increspato, poi abbiamo girato la punta per percorrere il tratto nord occidentale che guarda la Corsica. Mare aperto, leggermente mosso, visuale quasi perfetta con poca foschia. Che incanto il mare a quest’ora. Diventa di un blu profondo, scuro e quasi impenetrabile. L’azione del sole è radente per cui non illumina le tue profondità riverberando sfumature nel blu; a pelo d’acqua si riflette il colore della tua costa che appare come incendiata. A filo d’onda si vedono scaglie, come di oro colato in superficie. Le pareti tufacee sono giallo oro, talvolta rosse fuoco, tinte dal sole basso del tramonto. In questa manciata di minuti di fuoco ci incanti e non so se guardare le pietre bruciare o se girarmi verso l’orizzonte mentre il sole, lento, si cala nel mare. <br /><br />Ed è in questi pochi minuti, che siamo entrati nei tuoi piccoli antri, che è quasi troppo generoso chiamare grotte. Le pareti pian piano si colorano di un rosso sangue intenso, sembrano carne viva, membra ferite, di cui l’abile marinaio svela la breccia fino al cuore ancora caldo di quest’isola nata dal fuoco. Questo è un viaggio di sangue, di passione, di chi sa amare e cercare lo spettacolo che la natura regala ai più audaci e curiosi, agli attenti amanti, capaci di attese per quei brevi ed unici minuti.<div><br /><div style="text-align: right;"><i><a href="https://www.facebook.com/alessandra.scisciot" target="_blank">Alessandra Scisciot</a></i></div></div><div style="text-align: right;"><br /></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvS7jTm_EoyCg-QFlzeYQfIpiWOAaSo_W6SuWwl2-xvsCNJNVifwT0ZOS_4Z-jIiYuAReRM4mf2nJTHgqzYhPLWi530xeywsZMxcJcqexwzKk2GyYOG8ATyzobMggfKxwbvO9P7nZ5y84/s2048/IMG_20200807_202025.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvS7jTm_EoyCg-QFlzeYQfIpiWOAaSo_W6SuWwl2-xvsCNJNVifwT0ZOS_4Z-jIiYuAReRM4mf2nJTHgqzYhPLWi530xeywsZMxcJcqexwzKk2GyYOG8ATyzobMggfKxwbvO9P7nZ5y84/w480-h640/IMG_20200807_202025.jpg" width="480" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto di <i>Alessandra Scisciot©</i></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com0Capraia Isola, 57032 Capraia isola LI, Italia43.0377826 9.818073199999998814.727548763821154 -25.3381768 71.348016436178852 44.9743232tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-17422922915527135792021-07-21T19:48:00.000+02:002021-07-21T19:48:24.422+02:00Aegylon (di Alessandra Scisciot)<p style="text-align: center;"> </p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDdD6-vauugVLzQzX5BU2HfYQKEDuljLSuoD5YlrY6ffNmSXalBH-pbQoHSRhVw2XLOGXNvLGS2srCvonoVfS8tBJKfN3EmbQi8nwhPuAcIL4ArtoBnA4D-v8U18OjuOsUMapVGjZvDYA/s2048/IMG_20200807_202121.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDdD6-vauugVLzQzX5BU2HfYQKEDuljLSuoD5YlrY6ffNmSXalBH-pbQoHSRhVw2XLOGXNvLGS2srCvonoVfS8tBJKfN3EmbQi8nwhPuAcIL4ArtoBnA4D-v8U18OjuOsUMapVGjZvDYA/w480-h640/IMG_20200807_202121.jpg" width="480" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto di Alessandra Scisciot©</td></tr></tbody></table><p></p>Sull’isola deserta e rocciosa la notte sembra amplificare il senso d’isolamento e, finché non fa capolino la luna dietro il profilo lontano dell’Elba, è tutto terribilmente buio e nero. Non si avverte la presenza del mare, se non per il suono lontano delle onde che si infrangono sulla costa sotto di noi. Non si ha percezione di profondità e di distanze. Le lucine dell’isola d’Elba vibrano e segnano l’orizzonte, altrimenti invisibile. Alzo lo sguardo verso il cielo, con un gesto istintivo e naturale di chi perlustra gli spazi che ha intorno a sé, un cielo che spesso dimentico quando abito in città, per rimanere come sorpresa che è tempestato di stelle, talmente luminose che sembrano cadermi addosso. Il tempo di leggere la nebulosa via Lattea e rimanere incantata da questo spettacolo unico, possibile solo grazie a spazi ampi e bui e non abitati, che non mi accorgo che da poco si è alzata la luna, sorta dal mare. Una luna rossa perfetta, piena come una sfera di fuoco che lascia sull’acqua un barlume di scia. E solo ora la scia segna la strada del mare per l’Elba, e la distanza sembra effettivamente apparire come qualcosa di fisico, con una dimensione. La luce, ora, svela la fisicità del mare interposto tre le isole di questo arcipelago tirrenico.<br /><br />Il profilo di Montecristo non si percepisce, perché terra non abitata, non ha luci di case se non quella del faro che, intermittente, buca questa immensa oscurità. <br /><br />Non ci sono i suoni assordanti delle cicale; mi sono chiesta perché non ci siano le cicale nelle notti calde di agosto qui nell’isola di Capraia. Solo il frinire dei grilli nelle macchie basse delle mortelle e dei mirti che costeggiano il percorso sterrato e ghiaioso. E il cammino nei sentieri bui è incerto, forse come quello del primo abitante terrestre ignaro degli spazi intorno a sé, ancora tutti da scoprire. <br /><br />Ritornare a queste sensazioni primitive di un mondo incontaminato sembra abbattere l’importanza di tutte le mie conoscenze, sembra ricordarmi quanto la vita di tutti i giorni mi abbia allontanato dall’essenza di questo pianeta, me lo abbia reso sconosciuto nelle sue manifestazioni basilari. <br /><br />Mi ritrovo così a riattivare i sensi orientandoli all’ascolto delle leggere sensazioni di questa isola deserta e bruciata, sempre battuta dal vento, di giorno e di notte. <br /><br />Senza quella scia lasciata dalla luna sulla desertica distesa marina, senza le stelle nel cielo terso nerissimo, senza il suono leggero e lontano delle onde che in basso si infrangono sulla scogliera e il canto dei grilli lungo il sentiero, e il vento che sfiora il viso e scompiglia i capelli fischiando leggero nelle orecchie, non si avvertirebbe presenza, fisicità. Dominerebbe il buio, l’assenza, un silenzio totale rotto solo dal battito del mio cuore, solitario, in una ricerca disperata di senso. <br /><br />Allora ti stringo la mano e tutto ha ancora più senso.<div><br /></div><div><div style="text-align: right;"><i>Alessandra Scisciot</i></div> <p style="text-align: center;"><br /></p></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com257032 Capraia isola LI, Italia43.0377826 9.818073199999998817.529495386792473 -25.3381768 68.546069813207524 44.9743232tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-83804645382630530772021-06-12T20:48:00.000+02:002021-06-12T20:48:15.625+02:00" Rosa" (di Luciano Poli) - dipintoMelograna o pesca di collina <br /><br />Ecco là dove la bocca va al miele <br /><br />Pregano le tibie sul cemento <br /><br />Umore di Ginestra e di sulla <br /><br />Fammi entrare lì dove si nasce per morire. <br /><br />======================================= <br /><br /><blockquote>( Dipinto mio : " Rosa" 1992. Acrilici su tela. Cent. 80x100.) <br /><br />Esposto Domenica 24 Giugno a - Il Confine -)</blockquote><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7-TOBAn17Getdmaskfv996W6v91q34jTQYD9kkFf3JyX1bvOaMFrKQva0KrFjbHfvdN94s1GvkdcV3TF3qqrIN14dECvIH05H7EeTi1pj6HyYR4SdBUlijO7fYb-5LzchSZc4rmcwprI/s720/FB_IMG_1623328624067.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="596" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7-TOBAn17Getdmaskfv996W6v91q34jTQYD9kkFf3JyX1bvOaMFrKQva0KrFjbHfvdN94s1GvkdcV3TF3qqrIN14dECvIH05H7EeTi1pj6HyYR4SdBUlijO7fYb-5LzchSZc4rmcwprI/w530-h640/FB_IMG_1623328624067.jpg" width="530" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Per contattare l' autore: <u><b><a href="https://www.facebook.com/lupo22344" target="_blank">QUI</a></b></u></div><br /><p> </p>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com240026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-22137438525442567522021-03-07T18:23:00.005+01:002021-03-07T18:23:38.837+01:00Bar Otello Imola (di Luciano Poli)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcNMmhaPZ4npGq7CFQSNUYyUkzccqYr0-nbDJqRy50hmrTmcY8Y_5wGbDq13g4t3m6OJ4frYJO8jR8CH7l_kkqR-TPQ4M1LGt1OTzwD33bsg8GMu1UwyXqbYdrZUE_T3ymFAXryfyCFPQ/s1600/2021-03-07-09-56-08-353.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcNMmhaPZ4npGq7CFQSNUYyUkzccqYr0-nbDJqRy50hmrTmcY8Y_5wGbDq13g4t3m6OJ4frYJO8jR8CH7l_kkqR-TPQ4M1LGt1OTzwD33bsg8GMu1UwyXqbYdrZUE_T3ymFAXryfyCFPQ/w360-h640/2021-03-07-09-56-08-353.jpg" width="360" /></a></div><br /><p></p>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-17398891274212326732021-02-13T17:39:00.004+01:002021-02-13T17:39:41.380+01:00Ritratto di donna (di Luciano Poli)<blockquote><div style="text-align: center;"><i style="font-size: x-large;">" Ritratto di donna "</i></div><span style="font-size: large;"><div style="text-align: center;">13/02/21</div><div style="text-align: center;">Tecnica mista su faesite Cent.40x50</div></span></blockquote><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIfUSOnAk21AvJLeQLlGHcMNqDP2YLKZp1pjwQFOr3B24bYPNeJNVUELgRuxPssvkovLNX_fFmIkvhXqhEpsQXkR_2Yj0CEk1IMblpRL8P2csl_gXv8cCSa5qOg3x1YkLkDUjpXjMwD88/s1632/20210213_133045.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1632" data-original-width="1298" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIfUSOnAk21AvJLeQLlGHcMNqDP2YLKZp1pjwQFOr3B24bYPNeJNVUELgRuxPssvkovLNX_fFmIkvhXqhEpsQXkR_2Yj0CEk1IMblpRL8P2csl_gXv8cCSa5qOg3x1YkLkDUjpXjMwD88/w510-h640/20210213_133045.jpg" width="510" /></a></div><br /><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: right;">Di <i>Luciano Poli</i></div><div style="text-align: right;">Per contattare l'artista <u><b><a href="https://www.facebook.com/lupo22344" target="_blank">QUI</a></b></u></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-18083384987096683022020-11-24T21:54:00.005+01:002020-11-24T21:54:43.347+01:00- CANTI - (di Luciano Poli)<p>Andremo a foglie presto </p>Spaesati come sempre <br /><br />Tinti di leggerezza e d'oro. <br /><br />Staremo lì prima che s'alzi il vento <br /><br />In attesa delle dita di un bimbo <br /><br />Di cuori silenziosi e stanchi. <br /><br />Ci manchi se a noi non torni <br /><br />Fra una risata e un pianto <br /><br />A regalarci con le fattezze, il senso.<div><br /></div><div><i><u><a href="https://www.facebook.com/lupo22344" target="_blank">Luciano Poli</a></u></i></div><div><i><br /></i></div><div style="text-align: center;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuWO59K93GS5Iu2GH2xwic1qnuMExFFGzuoDHZ9oLNbrZJeNQ6rZlk4lgGiSRmmxLxp_8P24Ucb2Ne19kdzRQgSkTDDWxW-pUTNe5vSWq56PknbxP5DR_Dd9WcDYD6uuEsDjKKbkaHusU/s1600/2020-11-23-15-34-43-806.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuWO59K93GS5Iu2GH2xwic1qnuMExFFGzuoDHZ9oLNbrZJeNQ6rZlk4lgGiSRmmxLxp_8P24Ucb2Ne19kdzRQgSkTDDWxW-pUTNe5vSWq56PknbxP5DR_Dd9WcDYD6uuEsDjKKbkaHusU/w360-h640/2020-11-23-15-34-43-806.jpg" width="360" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(foto dell'autore)</td></tr></tbody></table><br /><i><br /></i></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049765763821142 -23.443820600000002 72.670233436178833 46.8686794tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-38442412335887447682020-11-16T15:11:00.003+01:002020-11-17T00:02:39.629+01:00L’uomo che ama la montagna (di Fabio Gioiellieri)<div style="text-align: right;"><i>Un amico di Ippogrifo ha scritto un racconto per celebrare il compleanno di un suo caro amico.</i></div><div style="text-align: right;"><i>Associazione Ippogrifo, Vivere la scrittura è lieta di condividerlo</i></div><div><br /></div><div><br /></div>Bambino:- Babbo babbo, guarda lassù, le montagne sono bianche. <br /><br />Padre:- Si, quella è la neve! <br /><br />B:- Che cos’è la neve? <br /><br />P:- La neve è il ringraziamento che la montagna dà all’uomo che tanto la ama. <br /><br />B:- Che cosa vuol dire? <br /><br />P:- Vedi piccolo mio, c’è un uomo che vive ai piedi delle montagne, abita da solo ma non è solo, ha tanti cani, ha tante biciclette e ha tanti attrezzi per lavorare nei boschi. Ogni giorno questo grande uomo, prende qualcosa dalla sua rimessa e scappa nei boschi delle montagne. Un giorno pedala, un giorno corre, un giorno cammina, un giorno zappa, un giorno taglia, insomma fa sempre qualcosa per dimostrare il suo amore per la montagna. <br /><br />B:- Ma perché la montagna lo ripaga con la neve? <br /><br />P:- Quando l’uomo anziano va nei boschi, suda tanto per la fatica, a volte sanguina e a volte piange. Allora la montagna raccoglie tutte le sue fatiche, le fa salire in cielo e gliele restituisce sotto forma di neve bianca, morbida, fresca. <br /><br />B:- Ma tu lo conosci l’uomo della montagna? <br /><br />P:- Si lo conosco, e tutte le volte che nevica me lo immagino pedalare nel silenzio ovattato mentre un sorriso gli segna il volto e una lacrima gli accarezza la pelle. <br /><br /><div style="text-align: center;"><i>Auguri vecchio mio, ti voglio bene</i></div><div><i><br /></i></div><div style="text-align: right;"><u><a href="https://www.facebook.com/fabio.gioiellieri" target="_blank">Fabio Gioiellieri</a></u></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXw1HkezBRjMWsiKGIJb6ceCew5kYY494UcgGyJgpkgaZDBuXHAMCoQGFErMUqiR8MT2Eb2j2Jm6py8n7WTGVx2Zob_i2ojVGEV9laNv_Eo_BbG2LPEHTq5-O_lw7gKgTs1e0NOIvYQEw/s961/125213290_417783489226454_1269207585345482870_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="961" data-original-width="540" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXw1HkezBRjMWsiKGIJb6ceCew5kYY494UcgGyJgpkgaZDBuXHAMCoQGFErMUqiR8MT2Eb2j2Jm6py8n7WTGVx2Zob_i2ojVGEV9laNv_Eo_BbG2LPEHTq5-O_lw7gKgTs1e0NOIvYQEw/w360-h640/125213290_417783489226454_1269207585345482870_n.jpg" width="360" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049763715197567 -23.443823282209017 72.6702354848024 46.868682082209013tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-55644225207166718792020-11-05T14:50:00.005+01:002020-11-05T14:50:49.287+01:00L'apparire di un ricordo di te, amore <div style="text-align: left;">05/11/20</div><br /><div style="text-align: center;"></div><blockquote><div style="text-align: center;"><i><b>Acrilici su carta simi telata </b></i></div><div style="text-align: center;"><i><b>Cent. 48x34</b></i></div><div style="text-align: center;"></div></blockquote><div style="text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJGdp_Chyphenhyphen_3ISf01CB6Bz5PvOqRVm7DAVkFsSw7s-vepHlUu9cZ4oa-hnZXraqvs26cB6pZEzSaRyv-gimZee0gUS0Vcz0vLD_-PGmRW4mZeKS1OMOL5ELkLyckQ-hUIkk8A9BYf9w7oo/s1202/2020-11-05-10-01-14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="857" data-original-width="1202" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJGdp_Chyphenhyphen_3ISf01CB6Bz5PvOqRVm7DAVkFsSw7s-vepHlUu9cZ4oa-hnZXraqvs26cB6pZEzSaRyv-gimZee0gUS0Vcz0vLD_-PGmRW4mZeKS1OMOL5ELkLyckQ-hUIkk8A9BYf9w7oo/w400-h284/2020-11-05-10-01-14.jpg" title="L'apparire di un ricordo di te, amore" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div style="text-align: right;">dipinto di </div><div style="text-align: right;"><i><u><a href="https://www.facebook.com/lupo22344" target="_blank">Luciano Lupo Poli</a></u></i></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049763715197567 -23.443823282209017 72.6702354848024 46.868682082209013tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-10436663474712784952020-11-01T23:26:00.002+01:002020-11-02T16:39:28.629+01:00Radici per volare (di Caterina Criscione)Ho messo le radici per volare.<br /><br />Nello schianto divampante dei ricordi <br /><br />ho udito il corpo chiedermi <br /><br />le carezze dell'anima. <br /><br />Così lo avvolgo <br /><br />e benefico mi avvolge <br /><br />nel respiro dell'aria<div><br /></div><div><i><a href="https://www.facebook.com/caterina.criscione.3" target="_blank">Caterina Criscione</a></i></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizy5phKc949oyicY5B0CIrESV-okUSClTjnkRFvgotAzRjAytHQBA8BtYihQuqIpacgoTVElX6mLyKRugejnrpchA7BUFI6-qQoRVE926FKI8ieJqmFlpI3YwlHfEyJlH-9o4rlYBoabk/s696/Rimanere-696x510.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="510" data-original-width="696" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizy5phKc949oyicY5B0CIrESV-okUSClTjnkRFvgotAzRjAytHQBA8BtYihQuqIpacgoTVElX6mLyKRugejnrpchA7BUFI6-qQoRVE926FKI8ieJqmFlpI3YwlHfEyJlH-9o4rlYBoabk/w400-h294/Rimanere-696x510.jpeg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><br /></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com0Castel San Pietro Terme BO, Italia44.3955776 11.547540916.085341715197583 -23.608711782209014 72.70581348480242 46.703793582209016tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-91111257801379763652020-10-17T21:48:00.000+02:002020-10-17T21:48:15.396+02:00" Vasetto con fiori " (di Luciano Lupo Poli)<blockquote><div style="text-align: center;"></div></blockquote><div style="text-align: center;">17/10/2020</div><div><div style="text-align: center;">Tempera su carta semitelata</div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><i>Cent.34x48</i></div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKlmB6Sv5i-qL1BQ0vBwVIj01eEkMorepJU2KIKlee7Fzx4-441KTOxmLjAesyrc0_gg9MODPTrRLYvZKDr_QG6Ljow1uLt2qGHk6MMOlfFikb_BiSjvIvj2Ln79xW1EGs6PErayGJLoA/s1565/20201017_113457.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1565" data-original-width="1057" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKlmB6Sv5i-qL1BQ0vBwVIj01eEkMorepJU2KIKlee7Fzx4-441KTOxmLjAesyrc0_gg9MODPTrRLYvZKDr_QG6Ljow1uLt2qGHk6MMOlfFikb_BiSjvIvj2Ln79xW1EGs6PErayGJLoA/w432-h640/20201017_113457.jpg" width="432" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: right;"><i><a href="https://www.facebook.com/lupo22344?epa=SEARCH_BOX" target="_blank">Luciano Lupo Poli</a></i></div><br /><i><br /></i></div><blockquote></blockquote><div><div style="text-align: center;"></div></div></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049763715197567 -23.443823282209017 72.6702354848024 46.868682082209013tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-28897337788955121662020-10-17T21:35:00.001+02:002020-10-17T21:35:27.290+02:00Favola (di Caterina Criscione)Rompi lo specchio, <br /><br />brama ciò che non vedi.<br /><br />Lascia in un forse sciogliersi il giorno. <br /><br />Colma le mani dell'aria presente. <br /><br />Vola ogni atomo, diventa diamante <br /><br />(da "Ottimismo cosmico" 2020)<div><br /><div><i><a href="https://www.facebook.com/caterina.criscione.3" target="_blank">Caterina Criscione</a></i></div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisEsl35CWkZDvLiMk19fOppW47xwwgWeY2jXTT15gKluT0KXJnz74c_A4DMK1Jqsz0Ao7H2GPSy4QxyHfPdCB3a5owolRFlDu3HAN4lBr7SSFhapSFOSR2Sp22cJoYfo_9if5AFhXIiGs/s672/1-103-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="372" data-original-width="672" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisEsl35CWkZDvLiMk19fOppW47xwwgWeY2jXTT15gKluT0KXJnz74c_A4DMK1Jqsz0Ao7H2GPSy4QxyHfPdCB3a5owolRFlDu3HAN4lBr7SSFhapSFOSR2Sp22cJoYfo_9if5AFhXIiGs/w400-h221/1-103-1.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div style="text-align: center;"><br /></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com0Castel San Pietro Terme BO, Italia44.3955776 11.547540916.085341715197583 -23.608711782209014 72.70581348480242 46.703793582209016tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-19307439711172779272020-10-16T21:58:00.002+02:002020-10-16T21:58:51.495+02:00L'anima in grigio (di Luciano Lupo Poli)<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Ah, se potessi lasciar perdere</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Far broda di ginestre e rose </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Fermare l'atrio fibrillante </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Lasciarmi andare al fato. </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Non è poi doloroso il grigio </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Se ti ci copri il sonno </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">E senza che tu lo voglia </div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Lì, scolorarti in sogno.</div></div><br /><div style="text-align: right;"><i><a href="https://www.facebook.com/lupo22344?epa=SEARCH_BOX" target="_blank">Luciano Lupo Poli</a></i></div><div style="text-align: center;"><i><br /></i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiunbzl7nwtVYM4vaH3KjaODQADKACYGzF7tZt93dURt5HB-Km6JLFFcgSaAlvS-WXROXQGsbSPN3O7o4Uy_QbOniLp7sn31ZyKl13QrLquF5wyLEFIMEZ8rISbvj8Y9ZmVUENWkF9Y9eI/s856/121120296_2770811696537731_7445224158354062152_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="856" data-original-width="847" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiunbzl7nwtVYM4vaH3KjaODQADKACYGzF7tZt93dURt5HB-Km6JLFFcgSaAlvS-WXROXQGsbSPN3O7o4Uy_QbOniLp7sn31ZyKl13QrLquF5wyLEFIMEZ8rISbvj8Y9ZmVUENWkF9Y9eI/w395-h400/121120296_2770811696537731_7445224158354062152_n.jpg" width="395" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><i><br /></i></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com240026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429416.049763715197567 -23.443823282209017 72.6702354848024 46.868682082209013tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-76361117305185025722020-10-16T14:56:00.001+02:002020-10-16T15:18:39.140+02:00Come ruscelli impetuosi (di Mirna Turrini)<div style="text-align: left;"><i>Val d’Aosta settembre 2020</i></div><div style="text-align: left;"><i><br /></i></div>Strano, scrivere quattro settembre.<br />Gia’ passata l’estate 2020 <br />sento il mio tempo che sfugge, <br />i giorni, i mesi, gli anni scorrono <br />come l’acqua lungo questi ruscelli impetuosi. <br />L’acqua scende veloce su questi massi, <br />giorno dopo giorno lasciando un’impronta. <br />Acqua sempre nuova, generata da queste montagne, <br />incessante,continua, ma sempre nuova. <br />I miei giorni scorrono come quest’acqua <br />scavando giorno dopo giorno, <div>lasciando increspature, <br />solchi dentro e fuori di me <br />sul mio corpo, sempre più stanco. <br />La mia malinconia affiora a tratti come le rocce <br />lungo questi meravigliosi corsi d' acqua, </div><div>ancora puri. <br /><br /><div style="text-align: left;"><i><a href="https://www.facebook.com/mirna.turrini" target="_blank">Mirna</a></i></div></div><div style="text-align: right;"><i><br /></i></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn07HT7xomk9hAUTWQ1wxYGkipR1PccWunK0tG0yguYdGmhkt1cwpjtOjMDFyL-sbRmJbxHAEe7CIfqFsEHAkco-Ivs1_fSjDe2QXHOxPtI8g4GO3Ihsjzyxa7Sy60VLXp5A8mGlExUio/s560/1a8c44dc66dbc90c7e5ac893af2f1cd2.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="420" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn07HT7xomk9hAUTWQ1wxYGkipR1PccWunK0tG0yguYdGmhkt1cwpjtOjMDFyL-sbRmJbxHAEe7CIfqFsEHAkco-Ivs1_fSjDe2QXHOxPtI8g4GO3Ihsjzyxa7Sy60VLXp5A8mGlExUio/s16000/1a8c44dc66dbc90c7e5ac893af2f1cd2.gif" /></a></div><br /><i><br /></i></div>Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com0Valle d'Aosta, AO, Italia45.7388878 7.426186599999999417.428653963821155 -27.7300634 74.049121636178853 42.5824366tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-39365619121938836972020-06-14T22:07:00.003+02:002020-06-14T22:07:52.980+02:00Bloomsday 2020. Una festa per JoyceRiceviamo e pubblichiamo una lettera di <u><a href="http://www.andreapagani.com/" target="_blank">Andrea Pagani</a></u> inviata all' <u><a href="https://www.ippogrifoviverescrittura.com/" target="_blank">Associazione Ippogrifo Imola. Vivere la scrittura</a></u><br />
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Cari amici, sono felice di comunicarvi, che dopo l'importante esperienza del Bloomsday 2019, dove ebbi l'onore di presentare il mio saggio su Joyce “Il cammino di Bloom” (Pàtron editore), con Renzo Crivelli e Riccardo Cepach, anche quest'anno sono stato invitato ad intervenire alle prestigiose celebrazioni della festa internazionale di Joyce, che si terranno, in una diretta senza pausa, in streaming, dalle 10 alle 22 del 16 giugno.<br />
Si tratta, senza esagerare, di un evento “planetario”, in cui daranno il loro contributo studiosi, musicisti, artisti, massimi esperti dell'opera joyciana (uno per tutti Enrico Terrinoni, uno dei più autorevoli interpreti e traduttori di Joyce): una vera a propria sontuosa kermesse, intellettuale ma anche divertente e giocosa, in piena sintonia con lo spirito joyciano.<br />Il mio intervento vi sarà martedì 16 giugno alle ore 15, dove, sollecitato dalle domande di Riccardo Cepach, avrò l'onore e il piacere di parlarvi dei miei studi su Joyce e Proust, ed in particolare dell'ultimo lavoro “Joyce, Proust e i tartufi” (<u><a href="https://www.facebook.com/babbomorto.editore/" target="_blank">Babbomorto editore</a></u>). <div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnSsReHoIwqwKWf1M9aVbrYQk-nEvjs03CXAiTOd4qjTTVFGwZD8nphijie6BVLCVTD-Wth4ggc5p3tyy2Sli_Vgv-W4AEgqtct_Hphah70MrWaaD3TQU86yo3R6w53wuQdJ8Sdwg_G40/s1600/103606207_2617202441851283_4725713489261108088_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="594" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnSsReHoIwqwKWf1M9aVbrYQk-nEvjs03CXAiTOd4qjTTVFGwZD8nphijie6BVLCVTD-Wth4ggc5p3tyy2Sli_Vgv-W4AEgqtct_Hphah70MrWaaD3TQU86yo3R6w53wuQdJ8Sdwg_G40/s640/103606207_2617202441851283_4725713489261108088_o.jpg" width="396" /></a></div>
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Vi invito a partecipare numerosi a questo evento di grande rilievo culturale, che certamente vi permetterà di apprezzare ed approfondire tanti aspetti inediti del genio irlandese.</div>
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Basterà connettervi ai due portali che, in collaborazione con l'Università di Trieste, organizzano l'evento: ossia il Joyce Museum – Comune di Trieste o la pagina Facebook del Museo, qui di seguito riportati:</div>
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<div style="text-align: left;">
<ul>
<li><a href="http://museojoycetrieste.it/bloomsday-2020/">Bloomsday-2020</a></li>
<li><a href="https://www.facebook.com/MuseoSvevoJoyce"></a><a href="https://www.facebook.com/MuseoSvevoJoyce">Museo Svevo e Museo Joyce</a></li>
</ul>
</div>
</div>
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<div class="Standard">
Il programma completo delle celebrazioni è visibile nel sito del Joyce Museum – Comune di Trieste:</div>
<div style="text-align: left;">
<ul>
<li><a href="http://museojoycetrieste.it/bloomsday-2020/" target="_blank"></a><a href="http://museojoycetrieste.it/bloomsday-2020/" target="_blank">Museo Joyce Trieste Bloomsday-2020</a></li>
</ul>
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</div>
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</div>
</div>
Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com0Via della Madonna del Mare, 13, 34124 Trieste TS, Italia45.6469056 13.76777522.525665599999996 -27.540819 68.7681456 55.076369tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-45197803284178393912020-06-05T22:25:00.000+02:002020-06-05T22:25:16.839+02:00"Vasetto con fiore" (di Luciano Poli)<div style="text-align: right;">
05/06/20 </div>
<br /><div style="text-align: center;">
Acrilici su carta gelata </div>
<div style="text-align: center;">
Cent. 34 x 48</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibqpk2qmyMlWLdYfu-nZ2k_AmXrcXOgcfftUXz6u2KpXv7d_Eh8O4nCnK1ETs4IGLzoZKJNe_AUwYFESrr10Jw_5HFJIM4tz1tKpmRtx9XfywazSPERzND4mDz7GRM74p_3C-tWkb-3s4/s1600/Vasetto+con+fiore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1130" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibqpk2qmyMlWLdYfu-nZ2k_AmXrcXOgcfftUXz6u2KpXv7d_Eh8O4nCnK1ETs4IGLzoZKJNe_AUwYFESrr10Jw_5HFJIM4tz1tKpmRtx9XfywazSPERzND4mDz7GRM74p_3C-tWkb-3s4/s640/Vasetto+con+fiore.jpg" width="451" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Luciano Poli</i></td></tr>
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Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429444.269179099999988 11.5510679 44.450820099999987 11.8737909tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-7953409639035668992020-06-04T20:58:00.000+02:002020-06-04T20:58:17.431+02:00RIEMERGERE (di Alessandra Scisciot)<div style="text-align: justify;">
Il tuo dolore non lo vuole nessuno. Così nel dolore non puoi che restare solo, per scelta o per abbandono. Forse la cosa più generosa ed opportuna, se non vuoi incrinare la spensieratezza e la serenità degli altri e se vuoi mantenere uno stato di dignitosa indipendenza, è quella di stare in disparte, di stare in silenzio, di allontanarti come fanno i delfini quando sanno che stanno per morire. Si allontanano dal gruppo. A quel punto non ci sono calcoli e paure, ma solo la necessità di dare spazio al vuoto che si spalanca, lontani dallo sguardo di tutti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Momento epifanico di umanità, di ritrovamento di una forza interiore sconosciuta. Di una schiettezza personale in cui non possiamo più permetterci di raccontarci delle frottole. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi rannicchio allora, in posizione fetale, così come faccio quando mi abbandono al sonno. E allora, piccola e fragile, immensa nel mio bisogno, resto immobile così, immaginandomi sotto lo sguardo di Dio che raccoglie la mia anima e la culla mentre dondola sott'acqua. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi piace pensarlo così questo momento di misera piccolezza, di fragilità immensa, tanto grande da toccare il cuore infinito di un Dio e da poter essere degna e compresa solo da un Dio. Due dimensioni opposte per un attimo si toccano, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un raggio di sole mi sorprende spezzando questo stare in un limbo senza vita, mi riporta alla luce del reale, alla vista della stanza, delle cose di sempre, e tutto ritorna meno drammatico, meno pauroso. E’ il momento del ritorno, del piede che sul fondo dell’abisso spinge forte per riportare in superficie; e la risalita lenta sembra veloce perché quella manciata di secondi si condensano in un unico senso, in un unico intento, ritornare. Quell'energia del ritorno non sapremo mai da dove provenga, appartiene alla dimensione della sospensione in cui tutto non è più solo umano, ma si avvicina a Dio, all'intuizione, all'illuminazione al tanto che ci appartiene e che nella contingenza spesso ci sfugge. Ma il miracolo è ritornare, più forti di prima, più umani, più veri.</div>
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<i>Alessandra Scisciot</i></div>
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Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com140026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429444.269179099999988 11.5510679 44.450820099999987 11.8737909tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-55458886739579757062020-05-15T23:41:00.000+02:002020-05-15T23:42:28.366+02:00Ogni parola è ferma (di Caterina Criscione)Ogni parola è ferma<br />
<div>
<div>
sullo scorrere del tempo</div>
<div>
dove i passi segnano</div>
<div>
l'incedere del sempre.</div>
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E un gesto non è meno di una danza</div>
<div>
a far girare meglio il mondo.</div>
<div>
Stare nell'amore e non pensarlo</div>
<div>
così non se ne va.</div>
</div>
(da "Ottimismo cosmico", 2020)<br />
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<i>Caterina Criscione</i></div>
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<i>(Facebook <u><a href="https://www.facebook.com/caterina.criscione.3" target="_blank">QUI</a></u>)</i></div>
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Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com0Castel San Pietro Terme BO, Italia44.3955776 11.547540944.2140391 11.2248174 44.577116100000005 11.8702644tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-59163998963118266492020-05-14T21:33:00.001+02:002020-05-16T16:33:18.681+02:00Un trattino (di Maria Mancino)È necessario cercare il rimedio per una buona solitudine da dove ripartire per comprendere gli eventi della vita. Il vero rapporto da recuperare è quello con se stessi. I sentimenti si purificano con il fuoco dell’attesa e di attesa ne stiamo vivendo. Non serve attendere invano, è necessario attendere nel cambiamento, cogliendo le occasioni seppur negative che il momento ci propone. La speranza a volte non è altro che la paura di ciò che desideriamo, in cui non crediamo veramente, quindi non è stazionando in lei che avvengono i cambiamenti. Per diventare veri esseri umani bisogna avere una mente sociale, uno spirito individuale e un atteggiamento positivo verso la vita, sfruttando “la semplicità” che tanto è passata di moda. In fondo cosa siamo? Un trattino di una retta, minuscolo , visibile per un periodo breve, visibile solo ad alcuni e poi altri trattini sulla retta della vita che si susseguiranno . Eppure, in quel frangente, quel trattino, possiamo capovolgerlo e metterlo in evidenza, ma non per il gusto di esporlo, soltanto per dare valore al quel pezzetto di esistenza, sotto l’attento sguardo della vita che è l’unica regista. <br />
<br />
Alla domanda: - che cosa desideriamo? L’unica risposta che ci diamo è: - stare bene! Ognuno sceglie il suo modo, e in mancanza di scelta apprezza quello che possiede, per stare bene. Che sia l’armonia di una casa, la realizzazione attraverso un lavoro, un’amicizia, un sorriso, un sapore domestico. In ognuno c’è un posto dove stare bene, ma è dentro di se. Il resto sono accessori. Stare bene è un’impresa e a volte la vita non basta per raggiungere questo stato. Le rinunce, le negazioni, l’adattamento al poco non sono facili da vivere in questo periodo. Sopravvive chi è umile, chi sa della sofferenza, chi ha capito che era un conto da pagare alla natura. Sta bene chi ha intenzione di proseguire, chi fa della difficoltà un mezzo per distillare ciò che davvero ha valore.<br />
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<i>Maria Mancino</i></div>
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<u><a href="https://maggiemanidargilla.blogspot.com/" target="_blank">Maggie</a></u></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKD-FJJc-TKZtHDzYHTlKOu_E9UiPSJqNrxNfcN3fLxL75imVeGB1PGtTeaeLqjmBUAB2v0Uq4DjAym8SjhB85pliU7teYlQ3VWRdDTHWwahJ57owS9idxnJkwcUOcVKhzOIDZ71iW_io/s1600/Movi+fuoco+camino.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="520" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKD-FJJc-TKZtHDzYHTlKOu_E9UiPSJqNrxNfcN3fLxL75imVeGB1PGtTeaeLqjmBUAB2v0Uq4DjAym8SjhB85pliU7teYlQ3VWRdDTHWwahJ57owS9idxnJkwcUOcVKhzOIDZ71iW_io/s400/Movi+fuoco+camino.gif" width="400" /></a></div>
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Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com140026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429444.269179099999988 11.5510679 44.450820099999987 11.8737909tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-69462835744323727542020-05-12T21:57:00.004+02:002020-05-12T21:57:54.320+02:00Apnoea (di Andrea Pagani)Mi vedo costretto a raccontare come andarono le cose benché la gran parte di noi, certamente, farà di tutto per contraddirmi, se non addirittura per mettermi a tacere, ma la situazione ormai si è spinta a un punto tale che registrare in ordine, con la necessaria porzione di lucidità, eppure con l’insopprimibile indignazione che il caso comporta, registrare in ordine, dicevo, come si sono succeduti i fatti che hanno generato l’epidemia, la prima fase di apnea immobilismo clausura, e la seconda fase di apertura di schizofrenia di rumorosa follia, dove si annidarono le cause e i responsabili, quali siano stati i primi effetti e forse persino le segrete intenzioni, registrare tutto questo è diventata un’ineludibile urgenza, a costo di farmi nemici gli amici e diffidenti gli affetti, ma devo farlo, perché questo è il prezzo per restare fedele alla giustizia, cioè ammettere che è impossibile tornare alla normalità, perché prima non era la normalità, la natura ci ha dato un segnale, ci ha costretto a fermare la corsa del treno, a risvegliarci dal coma dell’odio, per questo il nostro tempo è andato in pezzi, ingannevole e tragico, una specie di richiamo della natura che ha reagito alla nostra malattia, una maglia rotta nella rete, un varco che ci ha mostrato i veri colpevoli, ci ha obbligati al cambiamento, ecco perché non abbiamo il coraggio di osservarla, la malattia, per quella che è, in faccia, dritto negli occhi, con la stessa onesta tragicità e il suo poderoso bagaglio di simboli, e ci costruiamo pretesti, patetici alibi, per dare una specie di provvidenziale giustificazione al cataclisma proprio quando già eravamo in rovina, un cataclisma sopra le rovine, che ci ha costretto a rivedere una nuova forma di convivenza, ad immaginare rapporti diversi, ora che siamo usciti, apparentemente liberi, a ricostruire sistemi di relazioni a distanza, piccoli centri, piccole speranze, una strada disagevole e lacunosa verso un incerto avvenire ma l’unico che possiamo sognare.<br />
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<i><u><a href="http://www.andreapagani.com/" target="_blank">Andrea Pagani</a></u></i></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTL9ycL_g4YcZ7N6aWexK3W2f3ftEf9yfLUHGSR38XGWYCFmHeIVwCM3ns1l5L6VAhVQLDbbMarBT8nTQJXbxpydN0wSNdV_SbOeczWmd6sjFzY1F_Bs39B26c9bU0V3R5Qly8QvHL86s/s1600/bba5558aa262eb97d497f4fb0160e935.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="302" data-original-width="600" height="201" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTL9ycL_g4YcZ7N6aWexK3W2f3ftEf9yfLUHGSR38XGWYCFmHeIVwCM3ns1l5L6VAhVQLDbbMarBT8nTQJXbxpydN0wSNdV_SbOeczWmd6sjFzY1F_Bs39B26c9bU0V3R5Qly8QvHL86s/s400/bba5558aa262eb97d497f4fb0160e935.jpg" width="400" /></a></div>
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Associazione Ippogrifo. Vivere la scritturahttp://www.blogger.com/profile/04262895797416992863noreply@blogger.com040026 Imola BO, Italia44.359999599999988 11.712429444.269179099999988 11.5510679 44.450820099999987 11.8737909tag:blogger.com,1999:blog-8703320528068895982.post-28371112419492939872020-05-03T23:02:00.002+02:002020-05-03T23:02:36.349+02:00Pensieri di fine fase uno - Quarantena 2020 (di Andrea Ricci)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgwWMRaKu37LzLMqpzXzkhswmzLK3CF1eeOeZPX2ogy0yKHbXEM2M2Sa_-8wGfhKmaw26f46ccgZ06FxwqkFE9c3KgKjIbd77jBKIRKEjKk0v6lF2tI-_39NdwUnZhmZU-F3L9HaJK1RI/s1600/SharedScreenshot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="586" data-original-width="1114" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgwWMRaKu37LzLMqpzXzkhswmzLK3CF1eeOeZPX2ogy0yKHbXEM2M2Sa_-8wGfhKmaw26f46ccgZ06FxwqkFE9c3KgKjIbd77jBKIRKEjKk0v6lF2tI-_39NdwUnZhmZU-F3L9HaJK1RI/s640/SharedScreenshot.jpg" width="510" /></a></div>
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<b><span style="color: blue;">Quotidianità.</span></b> Un male o un bene? Cos’è la quotidianità? Qualcosa di ostile che ci pone in una dimensione senza tempo e senza sollievo, o un rifugio nel quale sentirsi cullati ed immuni dai mali esterni? La risposta non è universale e tantomeno scontata. Quando la nostra routine ci viene negata, sorge però in noi un senso di profonda insicurezza e solo allora riapprezziamo appieno il suo enorme valore. Ci sentiamo impotenti, spaesati. Eppure è proprio questo il momento migliore per lavorare sulla nostra quotidianità, cogliendone ogni dettaglio; togliere il superfluo, fortificare il fondamentale e costruire un equilibrio sul quale porre le fondamenta della nostra felicità.<br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Unione. </span></b>A volte le sfide alle quali veniamo sottoposti son troppo grandi per essere oltrepassate da soli; a volte conta più il noi che l’io. È in queste occasioni che la potenza della cooperazione e della solidarietà vengono risaltate appieno. La forza dell’unione trova valore quando il bene comune è posto in primo piano rispetto al bene individuale. Tutti insieme, per raggiungere un unico traguardo, un unico obiettivo; nessuno escluso, nessuno meno o più importante di qualcun altro. In fondo, cos’è un musicista rispetto ad un’orchestra? Cos’è una goccia di pioggia in confronto ad una tempesta?<br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Ambiente.</span></b> L’ambiente è un argomento che viene affrontato fin troppo poco, per quanto questo sia fondamentale. Forse perché la lotta per salvaguardarlo è una lotta contro noi stessi; l’unica guerra nella quale possiamo fare sia la parte del nemico, che la parte dell’alleato. L’ambiente è il bene primario per eccellenza e l’uomo ne è il suo primo distruttore; eppure l’amore ed il rispetto per la propria casa dovrebbe essere qualcosa di indiscutibile ed essenziale. L’uomo e l’ambiente sono parte di un binomio inscindibile. La Terra è il luogo in cui siamo ospitati; ciò che riflette la qualità della nostra vita, la quale siamo gli unici in grado di regolare e determinare, in positivo o in negativo. Ammirate lo splendore di questo cielo; respirate a pieni polmoni quest’aria pulita. Sarà qualcosa del quale raramente potrete rigodere.<br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Regole</span></b>. Spesso le regole vengono viste come create apposta per essere violate ed infrante. La mancanza di regole spesso è genialità, ma a volte è solo follia. Talvolta non esistono eccezioni alle regole; talvolta queste vanno seguite e rispettate passo dopo passo senza possibilità di ribellione. È buffo come ognuno voglia reagirne a suo piacimento, seguendo il proprio capriccio, quando tutto, persino l’universo, è soggetto ad obbedire a leggi eterne. Siate trasgressivi, accettate le regole. Che ci crediate o meno, a volte sono proprio queste che portano alla salvezza. <br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Affetti.</span></b> La mancanza degli affetti. Degli amici di una vita e di chi, anche solo per qualche momento, ha lasciato il segno; di tutte quelle persone che riempiono la nostra giornata di gioie e di dolori. Viviamo in una situazione dove ogni rapporto è portato fino all’estremo; un estremo dove mancano condivisione, sguardi, contatto fisico. Una situazione che però risalta il vero valore delle persone e mette in luce chi riesce a far sentire la sua presenza; non per forza fisicamente, anche solo con il pensiero, anche solo in silenzio. Quei rapporti che non è necessario rincorrere, ma che nascono apposta per esserci e rimanere nel tempo. <br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Nucleo familiare.</span></b> L’affetto per eccellenza; il più bello da riscoprire e riapprezzare giorno dopo giorno. La famiglia è la virtù che viene trasmessa generazione dopo generazione; una virtù dal valore universale e non quantificabile. La scuola di vita alla quale veniamo affidati per costruirne, col tempo, una tutta nostra. Lì dove ti viene insegnato rispetto e dedizione, ma dove si tende a dar per scontati i valori imparati. Lì dove trovano sfogo i peggiori difetti di ogni persona, ma dove anche quei difetti vengono apprezzati. Lì dove si cerca rifugio e protezione, ma dove paradossalmente si fa fatica a parlare. Lì dove si esagera, ma dove si viene sempre riaccolti senza mai essere giudicati. Lì dove ogni momento complicato trova sostegno, finché non ha soluzione.<br />
<div>
<br />
<b><span style="color: blue;">Tecnologia.</span></b> Sono più gli aspetti positivi o gli aspetti negativi della tecnologia? È uno strumento che porta aiuti rilevanti o è qualcosa che ci allontana dalla realtà? Un dibattito aperto, che probabilmente non avrà mai fine. Ritengo che la tecnologia sia un bene, se la si riesce a dosare e non ne si diventa sudditi e dipendenti; se sei tu ad usare lei e non lei ad usare te. In particolare in situazioni di emergenza, come quella che stiamo<br />
vivendo, la tecnologia da la possibilità di non fermarsi e di colmare qualche vuoto. Studio, informazione, contatti; sono tutte cose, insieme a tante altre, che godono della presenza della tecnologia. Un aiuto per niente banale, nel salvaguardare passioni ed emozioni, senza dimenticare che il virtuale non può nemmeno avvicinarsi a ciò che il reale riesce a trasmettere.<br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Emozioni. </span></b>In quanto esseri umani siamo vulnerabili e governati dalle emozioni; è incredibile come queste possano cambiare in poco tempo, sfuggendo completamente al nostro controllo. La spensieratezza lascia strada alla paura; la felicità cede il posto a rabbia e tristezza. Il tutto in una società dove le emozioni vengono scoraggiate. Una società dove essere emotivi diventa sinonimo di essere squilibrati ed instabili. Una società che elogia rigore e fermezza, come se fossimo macchine prive di sentimenti. Ma non ne siate succubi; non trascurate le vostre emozioni perché queste sono il collante della nostra personalità e rappresentano la sostanza e la ricchezza di ognuno di noi.<br />
<br />
<b><span style="color: blue;">Nostalgia. </span></b>Uno dei sentimenti predominanti in tutti i noi in questo difficile periodo. Una sofferenza, a tratti logorante, dettata dall’inappagato desiderio di tornare alle nostre abitudini quotidiane. Il lavoro, lo studio, gli affetti, lo sport. Il ritorno immaginario a tutte quelle cose che prima sembravano scontate ed ora assumono un valore enorme; attimi fondamentali della nostra routine giornaliera, che diventano improvvisamente solo un ricordo, dolce e amaro allo stesso tempo. Quindi, mi chiedo, perché attendere che l’istante divenga ricordo prima di apprezzarlo appieno?</div>
<div>
<br />
<b><span style="color: blue;">Abbraccio.</span></b> Un gesto semplice, del quale spesso si sottovaluta la potenza. Un magico momento dove il respiro si blocca per la portata dell’emozione, dove non si ha più la percezione del tempo e dove comprensione ed affetto trovano la completa realizzazione. La creazione di tutt’uno; la costruzione di una roccaforte dove ansia e timori non hanno il diritto di entrare. Abbracciatevi, quando questo tormentato periodo sarà finito; non c’è cosa più bella e rilassante di buttarsi e perdersi nelle braccia di una persona alla quale vogliamo bene.<br />
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<i>Andrea Ricci</i></div>
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(Facebook <u><a href="https://www.facebook.com/andrea.ricci.792" target="_blank">QUI</a></u>)</div>
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