venerdì 22 settembre 2017

Riflessioni sulla scrittura

Quando iniziai a scrivere, avevo undic'anni. Scrivevo per me, non per gli altri, e in breve tempo dalla mia iniziazione alla scrittura, mi colse un pensiero.
Sentivo come scrivere, esattamente come il fine del teatro in Grecia, aveva una funzione catarsica su di me.
Da qui la riflessione: ogni forma d'arte scaturisce da un' emozione piccola o grande che scompensa l'equilibrio interno di chi la produce. Scrivere, Dipingere, Fare poesia e musica (le metto insieme non a caso): ognuna di queste nasce da un'artista che può esserlo per un'ora o una vita, di professione o di nascosto, di qualsiasi forma... Ma non è la qualità dell'arte prodotta a fare l'artista: non mi reputavo un'artista a undic'anni, e men che meno ora. Sorrido.
Una grande felicità, un forte dolore, un ricordo che riaffiora carico di sentimenti passati, una speranza o paura per il futuro, tutto tramortisce il nostro leggero equilibrio e scompensa l'energia che da qualche parte dovrà uscire.
La creazione: le emozioni sono a-spaziali e a-temporali, sono qui ed ora (qui dove? e ora quando?) hic et nunc dentro noi. E poi diventano suono inciso graficamente, armonia riproducibile in ogni istante, diventano parole fisiche, oscuri simbolini tutti allineati su fogli e file, disegni e colori, immagini che lo sguardo, la lettura e l'ascolto riproducono. Arte è dare spazio e tempo all'Emozione. Per un'ora, per una vita,un uomo o una donna decidono di essere i creatori di una parte di sé.
Dare vita ad un'emozione è arte, a prescindere che sia per sé stessi o per gli altri. Ancora più affascinante è il fatto che ad ogni lettura, ad ogni lettore, l'immagine è diversa, cambia il significato e la sensazione. Ed è forse anche per questo che a volte scriviamo solo per noi stessi.

Ultimamente seguo molto il nostro nuovo e freschissimo blog, pullulante di voci così diverse, ed ecco che mi ritornano alla mente le riflessioni che facevo quando ero ancora una bambina, stupendomi a leggere una poesia o un pensiero di uno di noi, realizzando che ciò che vedrò io molto probabilmente non era quello che voleva essere mostrato. Sorrido quindi, leggendo una seconda o terza volta, vedendo scorci nuovi, cercando di indagare il vero significato di quella Creazione.

E.T.- Eva Tondini

2 commenti:

  1. Ho gli occhi lievemente più aperti. Ora. Rispetto a dieci minuti fa, prima di passare di qui e leggere il tuo post. Io credo molto nella sistemica applicata alla vita. Naturalmente anche alla comunicazione. Questa frase che hai scritto è vera: Per un'ora, per una vita,un uomo o una donna decidono di essere i creatori di una parte di sé". E' lo spirito con il quale mi trovo a leggere questi scritti e lo spirito con il quale li scrivo. Parliamo una lingua molto simile, Eva. Bella storia. Vamos. Tizzi

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  2. Un bel post. Amo i cani, come lei.

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